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IPMA ITALY Journal of Applied Project Management
Volume 3 no. 1 (March 2018)
Il sistema viene pertanto a dipendere deliberano i mezzi in rapporto a esso - e
da questa sestupla di dati: processuale.
S = (t, u, y, x, f, g) La resilienza prende infatti vita grazie a
un processo per spiegare il quale si farà
Traslando questi concetti alla resilienza riferimento al framework dinamico
come costrutto si ottiene che: identificato da Kerschbaumer-Stöckler
- l’insieme ordinato del tempo (2012) in grado di agevolare la
conferisce allo studio della resilienza la rappresentazione per fasi e quindi
dimensione processuale: la resilienza esaltare le interazioni tra l’individuo
non è infatti un concetto statico bensì resiliente e il suo ambiente. In
mutevole e in continua trasformazione; particolare, la sequenza di fasi tra di
- l’insieme delle variabili di ingresso è loro strettamente correlate sono inserite
costituito dagli stimoli che l’ambiente all’interno di un diagramma a due
circostante fornisce al sistema, mentre variabili con coordinate cartesiane
quelle in uscita sono gli stimoli che il dove:
sistema restituisce all’ambiente; – il tempo viene posto lungo l’asse
- l’equazione di stato è rappresentata delle ordinate;
dall’omeostasi, ossia dalla tendenza – il livello di funzionamento lungo
naturale al raggiungimento di una l’asse delle ascisse.
relativa stabilità interna. Tale equilibrio Una volta costruito il framework, al suo
deve mantenersi nel tempo anche al interno è possibile disegnare il processo
variare delle condizioni esterne di generazione (Fig. 1) anticipando una
attraverso dei precisi meccanismi specificazione fondamentale: perché si
autoregolatori. possa parlare di resilienza occorre siano
presenti un antecedente e un
In conclusione, si può sostenere che se conseguente. L’antecedente è
G = F ci troviamo di fronte a resilienza di rappresentato dalla situazione di
I livello, ossia il sistema ritorna ad un avversità, di crisi significativa o trauma;
equilibrio assimilabile a quello pre- il conseguente, invece, è
evento traumatico o destabilizzante rappresentato dal risultato (outcome).
(omeostasi); se G > F la resilienza viene
intesa di II livello, ossia recupero con
miglioramento (“thriving”).
In quest’ottica la resilienza può essere
intesa come una competenza
derivante da un costrutto dinamico, da
leggere in ottica volizionale - dove la
volizione sta chiaramente a evidenziare
che si tratta di una competenza il cui
consolidamento trova atto nella
volontà mediante il quale si concepisce
il fine che si vuole raggiungere e si
stato interno del sistema e degli ingressi dell’istante ti.
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